CO-SLEEPING: DORMIRE CON IL BAMBINO NEL LETTONE. PRO E CONTRO

Quello del co-sleeping è un argomento molto discusso, soprattutto in questo periodo. Le mamme si fanno molte domande su questo argomento, come “va bene per il bambino il co-sleeping?”, “come faccio a far dormire il bambino nel suo lettino?” “E’ un bene o un male praticare il co-sleeping?” “Fino a che età si può particare?”

Andiamo per ordine e vediamo tutto quello che c’è da sapere sul co-sleeping.

Indice:

Cos’è il co-sleeping

Per prima cosa vediamo cosa si intende con il termine “co-sleeping”. Con questa parola si fa riferimento all’abitudine di far dormire il bambino nella camera dei genitori, a fianco solitamente della mamma.

Su questa pratica si sta assistendo ad un cambio di rotta. Fino a poco tempo fa veniva interpretata come un segno di debolezza, mentre ultimamente si sta diffondendo la convinzione che dormire nel lettone sia un bene sia per il bambino che per la mamma.

Fino a che età si può praticare

Ma fino a che età si può praticare?

Questa domanda non può avere una sola risposta. Sicuramente in una prima fase far dormire il bambino vicino alla mamma lo aiuta a tranquillizzarsi e parimente aiuta la mamma a recuperare un po’ di energie e a non doversi, ad esempio, alzare la notte per calmarlo.

Ovviamente questa non è una situazione che può andare avanti all’infinito per cui, quando il bambino diventa più autosufficiente, è bene spostarlo nella sua cameretta.

E’ pericoloso che il bambino dorma nel lettone

Una delle preoccupazioni principali di chi decide di dormire con i propri figli è quello di schiacciarli inavvertitamente, soprattutto quando sono molto piccoli. Per evitare questa problematica, esistono in commercio numerosi strumenti di cui vi parlerò tra poco.

Co-sleeping i pro e i contro

Tra i vantaggi del co-sleeping il primo che mi sento di menzionare è il beneficio psicologico che ne trae il neonato in termini di tranquillità. Il bambino infatti si sente amato, coccolato e al sicuro vicino ai genitori.

In secondo luogo, il dormire con il proprio bambino aiuta la mamma ad organizzarsi meglio e a non doversi alzare ripetutamente la notte per verificare i suoi bisogni.

Tra i contro, il primo della lista è sicuramente la privacy. Dormendo con i bambini viene meno quell’intimità di coppia che è fondamentale in un rapporto.

Per alcuni medici il co-sleeping aumenterebbe il rischio di SIDS, ovvero la sindrome della morte in culla perché dormire schiacciato tra i propri genitori potrebbe portare problemi respiratori. Per evitare questo, molte aziende hanno ideato dei lettini da affiancare al lettone.

Quindi ricapitolando, dormire con i genitori può far bene ma con i dovuti accorgimenti e solo fino ad una certa età.

Ma cosa fare se il bambino, quando viene il momento, non vuole più dormire nel suo lettino?

Io Dormo da Solo

Perché non aiutare il bambino in questo momento di passaggio con un bel libro in cui immedesimarsi?

“Io Dormo da Solo” è una storia nata per aiutare i bambini a capire che anche il loro lettino è bello e morbidoso e ci si può dormire bene come nel lettone di mamma e papà. Questo è un tema molto sentito dai genitori e il libro vuole aiutare i bambini a passare con serenità questa fase del processo di crescita.

Il libro è scritto da Irene Marzi, edito da Valentina Edizioni ed è stato illustrato da Nicoletta Manno nell’ambito del corso di illustrazione per l’infanzia tenuto da Anna Laura Cantone presso lo IED.

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Io dormo da solo Io dormo da solo 12,90 EUR 12,26 EUR

Altri libri sul co-sleeping

Se volete approfondire l’argomento, di seguito vi lascio qualche titolo utile

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I lettini per il co-sleeping

Se si vuole praticare il co-sleeping con i neonati in sicurezza, esistono in commercio molte valide soluzioni un po’ per tutte le tasche. Vi lascio qualche link utile:

 

Attenzione: non tutte le attività proposte in questo blog sono adatte ai bambini. Prima di proporre un’attività ai bambini verificate che gli strumenti proposti possano effettivamente essere utilizzati da bambini e che l’attività sia adatta alla loro età. Qualora sia indicata un’età di utilizzo, la stessa deve intendersi come puramente indicativa. In ogni caso tutte le attività devono essere svolte sotto la supervisione di un adulto e i bambini non devono mai e per nessun motivo essere lasciati da soli (per continuare a leggere clicca qui ).

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